Casi & Pareri

Domanda

Nel nostro liceo, già da alcuni anni, si procede al sorteggio per determinare la composizione delle classi prime, secondo i criteri presenti nel regolamento di Istituto. Tale sorteggio avveniva in streaming: ad ogni genitore veniva inviato il link per accedere alla diretta, con l'invito a non divulgarlo. Nell'aula da cui si trasmetteva la diretta, erano presenti un genitore ed un alunno estratti a sorte, per vigilare sulla regolarità delle operazioni.
Il sorteggio veniva appunto trasmesso in diretta streaming sul canale youtube della scuola.
L'accesso al canale veniva fornito ai soli genitori degli iscritti alle classi prime.
Il video non veniva archiviato e un'ora dopo la diretta non più disponibile.
Veniva sorteggiato un numero, un membro dello staff della scuola leggeva il numero e il nome dello studente cui era associato quel numero, il livello in uscita dall'esame delle medie (eccellente, ottimo, distinto, buono, sufficiente). Quindi lo studente veniva associato alla classe.
Era anche visibile un tabellone con i nomi associati alle varie classi.
Il tabellone era rimosso a fine diretta e ai genitori veniva comunicato solo a quale classe era stato assegnato il figlio.
Le recenti "vicende" legate all'intervento di MonitoraPa e ancor più il recente Vademecum del garante della privacy ci hanno fatto riflettere se non sia il caso di ripensare questa modalità. Quali rischi si potrebbero correre usando questo tipo di piattaforme?
Alternative: usare i numeri di matricola, che Argo (il nostro sistema di Registro Elettronico e di amministrazione) genera, al posto dei nomi (è sufficiente a tutelare la privacy?), o addirittura cambiare completamente e lasciare che le classi le formi il DS insieme ad una commissione, rinunciando però alla trasparenza?