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Una collaboratrice supera il periodo di comporto e chiede aspettativa per motivi di famiglia...

 15/10/2019
 Personale a.t.a.
 
Personale/assenze: periodo di comporto

#aspettativa #famiglia #soddisfare #motivare #collaboratrice #aran #accoglimento #ricalcolato #sez #controindicare
Domanda
Una nostra collaboratrice scolastica a t.i. ha superato ad aprile 2018 il numero massimo di assenze per malattia consentite ai fini della conservazione del posto (18 mesi ai sensi dell'art.17 comma 1 CCNL 2007). In prossimità dello scadere del periodo di comporto, la scuola ha chiesto di sottoporla a visita medico-collegiale e la dipendente è stata dichiarata "non idonea permanentemente al servizio d'istituto in modo relativo: controindicate attività, mansioni, servizi dell'inquadramento professionale che comportino la movimentazione manuale carichi e l'assistenza diretta agli alunni".
In conseguenza di ciò, la scuola ha provveduto alla stipula con la dipendente di un "CONTRATTO INDIVIDUALE DI LAVORO PER IL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO DICHIARATO PARZIALMENTE INIDONEO PER MOTIVI DI SALUTE".
La dipendente, allo scadere del periodo di comporto, ha chiesto di poter fruire delle ferie maturate e le sono state concesse.
Ha poi fatto altre assenze per malattia che rientravano nel periodo di comporto ricalcolato fino al 31/12/2018.
Dal 01/01/2019 la dipendente chiede di mese in mese all'amministrazione "Aspettativa per motivi di famiglia, di lavoro, personali e di studio" senza dettagliare quali siano i motivi personali che le impediscono di prendere servizio.
Sebbene le sia stato chiesto più volte di esplicitare i motivi di tale richiesta, la dipendente si è limitata a rispondere che i motivi sono "strettamente personali" o "di salute" o "per esaurimento nervoso (non potendo stare in luoghi chiusi)".
La domanda è la seguente: ci sono gli estremi da parte della DS per concedere "Aspettativa per motivi di famiglia, di lavoro, personali e di studio"?
Si fa presente che l'esito della seconda e ultima visita collegiale del 10/09/2019 resta lo stesso della prima.
In generale l'amministrazione come dovrebbe comportarsi in questo caso?


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