Prescrittività delle indicazioni per i Professionali per quanto riguarda le metodologie didattiche: vincolano troppo il lavoro dei docenti?

L'allegato tecnico al DM 139/2007, raccomanda l'adozione di una metodologia basata sull'attività laboratoriale e di favorire l'apprendimento induttivo, centrato sull'esperienza.
Il D.lgs 61/2017 (revisione dei percorsi degli istituti professionali) e ancor più, le Linee Guida del 2019, parlano insistentemente di "didattica per competenze", "apprendimento induttivo", "didattica laboratoriale"...
E' chiaro che il principio della libertà di insegnamento mai ha significato assoluta libertà per il docente di fare ciò che vuole, ma queste norme, compreso il D.lgs 61, entrano molto in profondità in un ambito, quello metodologico-didattico, che è sempre stato riconosciuto come proprio del docente (la cd "discrezionalità tecnica"); non era mai successo prima d'ora che una fonte primaria arrivasse addirittura a delineare un modello metodologico-didattico...
Chiedo dunque se le norme che ho citato debbano essere considerate come semplici suggerimenti o se abbiano un valore prescrittivo, tale da mettere il dirigente scolastico nella condizione di poter pretendere dagli insegnanti un approccio diverso dalla tradizionale lezione frontale.
In tale ultimo caso, come si conciliano con il principio della libertà di insegnamento?