Casi & Pareri

Data di pubblicazione: 29/04/2025
  • La scuola e il servizio di distribuzione alimentare: quali verifiche fiscali sono necessarie per garantire trasparenza e regolarità?
  • Area Tematica: Autonomia gestionale e finanziaria
    Argomenti: Acquisti/forniture/contratti: distributori automatici

    Domanda

    Spett.le Redazione,

    l'Istituto Scolastico Superiore presso cui presto servizio sta attualmente espletando, tramite stazione appaltante qualificata, una procedura di gara per l'affidamento del servizio triennale di distribuzione di alimenti freschi all'interno dei propri locali. Considerando il potenziale bacino d'utenza, ed ipotizzando, ad esempio, che una quota non trascurabile di studenti usufruisca quotidianamente del servizio, si presume che il volume d'affari possa essere significativo.

    Alla luce di ciò, vorremmo comprendere se l'Istituto Scolastico, in qualità di stazione appaltante (anche se tramite ente qualificato) o comunque di soggetto che concede gli spazi, abbia il dovere o la facoltà di effettuare controlli volti a verificare la regolarità fiscale (ai fini della prevenzione dell'evasione) dell'operatore economico che si aggiudicherà il servizio e che opererà all'interno dell'istituto. Nella specie, si chiede di chiarire se tale operatore economico, nello svolgimento della suddetta attività di vendita all'interno della scuola, sia soggetto all'obbligo di emissione dello scontrino fiscale o di altro documento commerciale equivalente per ogni cessione di beni. Qualora tale emissione non fosse obbligatoria in questo specifico contesto, si prega di specificare se esistano altre modalità previste dalla normativa vigente per la certificazione o dichiarazione dei corrispettivi da parte del venditore.

    Visto il contesto della gara d'appalto e il potenziale volume economico, ci si chiede quali siano le implicazioni e le eventuali responsabilità per l'Istituto Scolastico qualora l'operatore economico aggiudicatario del servizio dovesse, in fase di esecuzione del contratto, certificare o dichiarare corrispettivi notevolmente inferiori a quelli ragionevolmente stimabili, sollevando dubbi sulla sua piena regolarità fiscale. Sussiste un ruolo attivo di vigilanza o una responsabilità specifica in capo alla scuola per assicurare la congruità fiscale dell'attività svolta nei propri spazi, anche se affidata tramite bando? Per altro verso, qualora il fatturato dichiarato dall'operatore economico risultasse notevolmente inferiore rispetto a quanto dichiarato come base d'asta (circa 330 mila euro, presumendo che 1/3 degli alunni spendesse sempre 1,5 euro) l'operatore economico potrebbe giustificatamente interrompere il servizio in quanto antieconomico o chiedere talune variazioni (ad esempio, sull'importo previsto come contributo per uso locali)? Ringrazio anticipatamente.

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