Casi & Pareri

Domanda

Dovendo assegnare una supplenza per un posto di collaboratore scolastico dal xx/12/25 al xx/1/25 si è proceduto ad una convocazione massiva tramite SIDI dando il termine di 24 ore per dare la disponibilità. Ottenute tutte le disponibilità si è proceduto a contattare, con telefonate attestate da fonogrammi protocollati, i candidati in ordine di graduatoria. Arrivati al candidato X, sono stati effettuati alcuni tentativi, nei quali il telefono risultava sempre "occupato". Anziché chiamare subito il candidato successivo, come da prassi, per mero scrupolo si è provveduto ad inviare una e-mail al candidato X dando un breve termine (15 minuti) per rispondere se "accettasse/non accettasse" la supplenza ed informando lo stesso che, in caso di mancata risposta, sarebbe stato considerato rinunciatario e si sarebbe proceduto a scorrere la graduatoria.

Decorso inutilmente il temine, si è provveduto a contattare il successivo candidato Y, il quale ha accettato la supplenza e ha preso effettivamente servizio il giorno dopo. Nel frattempo (due ore dopo il termine dato) siamo stati contattati per e-mail e, subito dopo, telefonicamente, dal candidato X il quale affermava di voler accettare la supplenza.

Dal colloquio con l'interessato è emerso che il numero di telefono del candidato X risultante dai tabulati SIDI risultava errato (per errore di inserimento da parte del candidato nella compilazione dell'istanza).
Ora il candidato X ci ha fatto pervenire una lettera da parte del proprio avvocato nella quale veniamo diffidati a conferire la supplenza all'assistito ed accusandoci di non aver rispettato la normativa nell'espletamento della procedura.

Noi riteniamo di aver agito con correttezza e buona fede ai sensi della normativa ed in particolare dell'art. 10 c 2 del DM 89/2024, ma si chiede un parere qualificato onde evitare inutili contenziosi sia da parte del candidato X, che da parte del candidato Y.