Area Tematica: Alunni, alunni portatori di disabilità
Argomenti:
Alunni: alunni stranieri
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Spett.le ItaliaScuola,
sono la DS di un IC.
Nel nostro Istituto è iscritta alla classe terza della scuola secondaria di I grado una ragazzina ucraina che durante la mattinata si connette in DAD con la sua scuola di origine. A tutt'oggi non è stato possibile alcun intervento didattico perché la totalità dell'orario scolastico è dedicato alla DAD.
Come ci dobbiamo comportare rispetto alla valutazione e in vista degli esami di Stato?
1. Dobbiamo salvaguardare in primis il suo diritto a frequentare la scuola d'origine e “validare” in qualche modo quanto da lei svolto con la scuola Ucraina?
2. Dobbiamo prevedere un programma minimo di attività da presentare all'esame? La ragazza, malgrado i nostri sforzi, non si è mostrata disponibile neanche a svolgere un minimo percorso di Italiano L2.
3. Può sostenere l’esame in lingua ucraina con il supporto della mediatrice culturale?
4. Rispetto alle prove INVALSI come dobbiamo comportarci? Parrebbero obbligatorie anche per lei, ai fini dell’ammissione all’esame di Stato, ma abbasserebbe notevolmente la media della classe non essendo prevista una traduzione della prova nella lingua di origine.
5. Forse potremmo rilasciare anche un attestato con i crediti formativi acquisiti, ma non vorremmo penalizzare l’alunna nel caso la famiglia dovesse rimanere in Italia, suo malgrado.
Ringrazio anticipatamente e resto in attesa di un cortese riscontro.
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