Area Tematica: Alunni, alunni portatori di disabilità
Argomenti:
Alunni: alunni stranieri
Ordinamenti/didattica/esami secondo ciclo: valutazione alunni
Studentessa ucraina arrivata in Italia ad aprile 2022 all'età di 14 anni. Fino all'estate dello stesso anno frequenta solo la scuola del proprio Paese attraverso collegamenti online, che poi a causa del protrarsi della guerra si interrompono. A settembre 2022 la ragazza non si iscrive ad alcuna scuola superiore italiana; né la madre, residente con lei, né l'anziano signore italiano che le ospita, prendono in considerazione la cosa. Finalmente a gennaio 2023, anche grazie all'intervento del Comune che realizza la situazione, la ragazza chiede di iscriversi in corsa al primo anno di liceo linguistico. Il consiglio di classe la accoglie e redige un apposito piano didattico personalizzato, dando giusto spazio all'apprendimento della lingua italiana (basso livello di partenza) e alla socializzazione. Nello scrutinio del primo quadrimestre, mancando ovviamente elementi di valutazione, il consiglio di classe si limita a formulare un giudizio generale sulla base delle prime osservazioni.
Ad anno scolastico quasi concluso, il consiglio rileva molte criticità nel percorso della studentessa. A prescindere dal gap tra il suo percorso e quello della classe, sempre più ampio, il vero problema è il mancato raggiungimento degli obiettivi del PDP: la ragazza, in apparenza serena, si limita a trascorrere il tempo a scuola senza lasciarsi coinvolgere in qualsiasi attività/ strategia di apprendimento, anche personalizzato; si isola rispetto ai pari e ai docenti. Il suo livello di conoscenza della lingua italiana è rimasto pressoché quello di partenza (a casa parla solo ucraino con la madre e la sorella più piccola; non ha un gruppo di amici).
La scuola ha più volte convocato la madre e coinvolto i servizi sociali del comune, da ultimo per spingere la ragazza verso un percorso psicologico; la probabile causa delle sue difficoltà risiede in un (comprensibile) stato depressivo, oltre che all'essere poco seguita e supportata fuori dalla scuola.
Fatta questa descrizione di massima del contesto il quesito è il seguente: come deve comportarsi il consiglio di classe nella prossima fase di scrutinio? I docenti non hanno ad oggi nessuna valutazione, se non in inglese e in matematica (entrambe le valutazioni sono comunque negative). La ragazza si sottrae agli impegni scolastici: non porta il materiale (nonostante che i docenti le abbiano dato il loro libro di testo o fornito dispense), non svolge gli esercizi che le vengono assegnati, ha fatto in quattro mesi quasi 30 giorni di assenza.
Gli insegnanti devono comunque mettere delle valutazioni disciplinari, nonostante non ci siano state prove di verifica formali?
Lo scorso anno scolastico era arrivata dal ministero l'indicazione di ammettere comunque gli studenti ucraini alla classe successiva, dando la possibilità di un recupero nel corso dell'anno successivo. Quest'anno non ho visto arrivare alcuna indicazione del genere; a ciò si aggiunge la considerazione che in questo caso sarebbe più opportuno per la ragazza ripetere l'anno (auspicabilmente in parallelo ad un percorso psicoterapeutico) piuttosto che portarsi dietro la zavorra di un intero anno da recuperare. Ci sono indicazioni o normative di riferimento che possano guidare la decisione del consiglio di classe?
Grazie
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