Casi & Pareri

Domanda

La situazione si riferisce ad un alunno di classe terza della secondaria di primo grado con diagnosi di "Disturbo specifico dell'apprendimento di tipo misto con difficoltà significative a carico di lettura e scrittura con fragilità nella comprensione del testo e delle abilità aritmetiche", con un livello di gravità "grave" e con dispensa dalla lingua straniera indicata nella diagnosi. Il consiglio di classe, in accordo con la famiglia, nonostante la diagnosi lo suggerisse, non è mai stato dispensato dalla lingua straniera (inglese nello specifico) in forma scritta perché l'utilizzo dell'orale lo avrebbe penalizzato ulteriormente. Le sue competenze nello scritto, infatti, con misure compensative adeguate (prove personalizzate in cui si prediligono risposte strutturate e si inseriscono risposte aperte semplificate e ridotte di numero), hanno sempre permesso all'alunno di raggiungere la sufficienza. Il problema di pone all'Esame di Stato del primo ciclo in cui i docenti si chiedono se possono personalizzare la prova d'Esame o se, essendo tale, deve contenere le stesse identiche domande degli altri.
Nello specifico ci si chiede se, a fronte di strategie didattiche messe in atto durante gli anni in cui si è riusciti a non dispensare l'alunno dalla lingua scritta di inglese nonostante la diagnosi, si possa svolgere la prova scritta con un numero maggiore di quesiti strutturati e un numero di quesiti aperti semplificati e ridotti di numero rispetto a quelli proposti al resto della classe.