Casi & Pareri

Domanda

Si richiede un chiarimento sulla possibilità di fruire del congedo biennale retribuito previsto dal D.Lgs. 151/2001 e modificato dal D.Lgs. 119/2011 da parte di un dipendente il cui figlio, maggiorenne, è disabile e svolge attività lavorativa.

La circolare Inpdap n. 22 del 28/12/2011 precisa che “Il congedo può essere richiesto anche nel caso in cui l'assistenza sia rivolta ad un familiare disabile che svolga, nel periodo di godimento del congedo, attività lavorativa. Al riguardo, la Direzione generale per l'attività ispettiva del Ministero del lavoro, con nota prot. n. 25/I/0011633 del 6 luglio 2010 (cfr. risposta a interpello n. 30 del 2010), ha sottolineato come, in tal caso, la necessità o meno di assistenza, a giustificazione della richiesta di congedo, vada valutata caso per caso, non essendo conforme allo spirito della normativa che lo prevede porre, a priori, un limite alla fruizione del congedo da parte di colui che assiste il familiare disabile”. Di analogo tenore il messaggio Inps n. 24705 del 30/12/2011. Nessuna indicazione in merito, invece, si evince dalla Circolare Funzione Pubblica n. 1/2012.

1) Come deve essere interpreta la previsione secondo cui "la necessità o meno di assistenza, a giustificazione della richiesta di congedo" debba essere "valutata caso per caso"? A quale titolo e secondo quali parametri dovrei "valutare" (discrezionalmente) "caso per caso"?

2) Vi sono differenze fra la possibilità di concedere il permesso nei giorni in cui il disabile non svolge attività lavorativa (per ferie o permessi) e quelli in cui la svolge?