Area Tematica: Personale docente
Argomenti:
Permessi/congedi/aspettative: studio, dottorato, assegni di ricerca
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Una docente di sostegno a tempo determinato della scuola secondaria di I grado, con contratto fino al 30 giugno 2019, si è assentata per diversi periodi usufruendo dell’aspettativa per motivi di studio.
Le ultime richieste portano, secondo i nostri conteggi, ad un periodo complessivo di aspettativa, dal 2016 fino agli ultimi giorni richiesti quest'anno, pari a 11 mesi e 26 giorni (si allega riepilogo dei periodi già fruiti e di quelli richiesti ultimamente).
In particolare, si osserva che spesso la docente ha chiesto periodi spezzettati, tralasciando il giorno libero e la domenica. L’ultimo giorno di aspettativa richiesto, il 12 giugno 2019, sulla base del calendario degli esami delle classi terze della scuola secondaria di I grado, la docente dovrebbe essere impegnata nella riunione plenaria della commissione d’esame.
Si chiede:
1) Se il calcolo da noi effettuato è corretto oppure se occorre conteggiare nell’aspettativa i periodi di sospensione delle attività didattiche per festività natalizie, pasquali, per elezioni europee, nonché i giorni liberi e le domeniche compresi tra due periodi di aspettativa. Si precisa a tale proposito che la docente non ha presentato alcuna dichiarazione di rientro in servizio nei periodi di sospensione delle attività didattiche, ma che d’ufficio è stata considerata in servizio, avendo noi registrato al SIDI unicamente i giorni di aspettativa effettivi dichiarati.
2) Se è possibile attribuire un periodo di aspettativa di minore durata; in particolare si vorrebbe non concedere il 10 e l’11 giugno, nei quali sono previsti scrutini, e il giorno 12 giugno 2019, in cui iniziano i lavori della commissione d’esame. Qualora ciò non fosse ritenuta una motivazione idonea, l’assenza della docente alla commissione plenaria consentirebbe la sua partecipazione alle successive operazioni d’esame?
3) Se è possibile negare i giorni 4, 5 e 6 giugno, nonché i giorni 9, 10, 11 e 12 giugno, anche indipendentemente da motivazioni legate all’effettuazione di scrutini ed esami, sulla base della documentazione giustificativa prodotta dalla docente, che si riferisce ad un corso che si svolgerà in altra città dal 9 maggio al 1 giugno, con concerto il giorno 8 giugno e prove il 7 giugno. Non si vede infatti perché dovrebbe coprire con motivi di studio anche i giorni compresi tra il 1 e il 7 giugno e quelli successivi all’8 giugno.
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