Casi & Pareri

Data di pubblicazione: 13/01/2020
  • Vorremmo attivare una "scuola al pomeriggio" secondo la programmazione ordinaria dei corsi svolti al mattino...
  • Area Tematica: Scuola secondaria e corsi postsecondari
    Argomenti: Organizzazione/inizio/termine attività: orario settimanale

    KEYWORDS

    #pomeriggio #città #programmazione #offerta #diurno #turno #ostacolo #curiosità #fuga #orario

    Domanda

    Nella nostra zona della città metropolitana mancano evidentemente Istituti di istruzione secondaria di secondo grado: molti ragazzi sono costretti ad andare lontano perché le scuole esistenti non hanno a disposizione abbastanza aule. Chiedo se sia possibile – in linea teorica – proporre un’offerta in orario pomeridiano, vale a dire una ‘scuola al pomeriggio’ accanto alla ‘scuola al mattino’, ovviamente in modo stabile, accettata dagli utenti, per cinque anni, secondo la programmazione ordinaria dei corsi del diurno.

    La possibilità mi si è prospettata dopo un periodo di doppi turni provocato da cause di forza maggiore: gli allievi e le loro famiglie hanno capito le difficoltà originate da un atto vandalico gravissimo, si sono adeguati a rotazioni di orario. Un giorno, in una classe del biennio, ho chiesto agli studenti - a titolo di curiosità - quanti di loro sarebbero stati interessati a una 'scuola del pomeriggio' e il risultato è stato sorprendentemente elevato (quasi un terzo). Anche tra i docenti, alcuni hanno detto che - potendo scegliere - preferirebbero insegnare al pomeriggio.

    Ovviamente siamo nel campo della prima considerazione di un'ipotesi, che non mi pare priva di problemi, ad esempio a livello di organico. Ci sarebbe il rischio di una fuga dei docenti, una parte dei quali sicuramente non accetterebbe grandi oscillazioni di orario: problemi forse neppure risolvibili dando alla scuola del pomeriggio un codice meccanografico particolare, dal momento che l’organico di Istituto è unitario.

    Vi ringrazio per le considerazioni che potrete fare su un'ipotesi del genere, che eventualmente sarebbe una soluzione estrema a una situazione grave, di cui dovrebbe farsi carico, in primo luogo, la Città metropolitana, competente per la programmazione dell’offerta formativa sul territorio.

    Grazie

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