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Ordinamenti/didattica/esami secondo ciclo: organizzazione classi e didattica nei licei
Ordinamenti/didattica/esami secondo ciclo: organizzazione classi e didattica tecnici e profess.
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SICUREZZA /AUTONOMIA ORGANIZZATIVA PER LA RIPRESA IN EMERGENZA COVID
L'esito degli incontri fra Regioni, Governo e Cts sembra ormai nettamente prefigurare un elevamento (sebbene - a mio personale giudizio - "forzoso") della capacità di trasporto pubblico scolastico prossimo al 100% (considerando l'allentamento delle misure di sicurezza, nonché le risorse per l'affitto di autobus privati ed altro). Rimane però la situazione di aule che non solo i ds ma anche l'ente locale (chiamato ad una verifica ulteriore da parte dell'USR) hanno dichiarato come non adeguate al rispetto delle misure anti Covid dello stesso Cts (1 metro fra gli studenti e 2 metri dal docente).
Infatti, l'Usr ha chiesto alla scuola di verificare la "adeguatezza" o meno delle aule alla luce dei criteri suddetti del CTS (1 metro fra gli studenti e 2 metri dal docente, con corridoi di almeno 60 cm). In risposta, la scuola (applicando i suddetti criteri del CTS e inserendo corridoi di "fuga" di almeno 80 cm) ha dichiarato un elevato numero di aule non "adeguate". La Provincia, su richiesta sempre di USR, ha effettuato le sue verifiche e, introducendo criteri meno restrittivi (sulla ampiezza dei corridoi interni alle aule), ha identificato un numero di aule "inadeguate" molto meno numeroso.
In questo contesto, il liceo (che ha indirizzi classico, linguistico, di scienze umane, artistico) aveva programmato la possibilità di una didattica digitale integrata, assumendo come motivazione ulteriore, oltre alla inadeguatezza di molte aule, anche la necessità determinata dalle necessarie limitazioni imposte dal trasporto. Si era perciò prevista la divisione delle classi in due gruppi con il ricorso alla DDI (fatte salve le classi 1° e 5° di tutti gli indirizzi , nonché tutte le classi dell'indirizzo artistico in virtù della presenza di discipline laboratoriali specifiche che molto difficilmente possono essere seguite non in presenza). Ciò avrebbe anche decongestionato gli assembramenti e l'affollamento aule, riducendo l'esposizione a rischio contagio. A tal fine erano stati anche fatti investimenti in strumentazione informatica e reti.
Ora, invece, con l'elevamento della capacità di trasporto a quasi il 100% e sulla base della dichiarazione di inadeguatezza di sole poche aule da parte della Provincia, secondo alcuni il quadro potrebbe mutare.
1) Si renderebbe obbligatoria una didattica interamente in presenza per tutti gli studenti anche in queste aule "inadeguate" (costringendoli a portare la mascherina anche dal banco per l'intera durata delle lezioni del giorno)? Oppure rimane possibile per la scuola, nella sua autonomia, continuare a prevedere una forma di DDI?
2) Sembra che il direttore USR chieda di mantenere la DDI solo per le aule riconosciute "inadeguate" dalla Provincia. Eventualmente, sarebbe possibile, per ragioni di sicurezza interna e prevenzione secondo criteri di prudenza, mantenere il piano predisposto e cioè estendere la DDI anche ad altre classi (le classi dalla 2° alla 4°) oltre il numero delle sole classi corrispondenti alle aule "inadeguate" in base ai calcoli della Provincia?
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