Scopriamo che un libro, realizzato nello svolgimento delle attività scolastiche, è stato commercializzato online da un dipendente...

Una docente del xxx da me diretta ha presentato ad inizio anno scolastico un progetto di self–publishing, regolarmente approvato dagli organi collegiali. Il progetto prevedeva inizialmente xxxxxxxxx. L’istituto ha speso, per la realizzazione dell’opera, solo quanto necessario per retribuire, con il FIS, le ore di docenza dell’insegnante con i suoi studenti, necessarie alla realizzazione del progetto.
Successivamente alla realizzazione del libro, che a breve sarà anche presentato al territorio, sono stata informata, del tutto casualmente, del fatto che il testo sia presente in vendita xxxx, dove risulta in vendita al prezzo di xxxx. Di tale commercializzazione del prodotto non ero stata informata dalla docente. Il testo presenta anche, in copertina, il logo della scuola, ed è presentato come lavoro realizzato dagli studenti dell’istituto, a cura della docente.
A tale proposito sorgono numerosi dubbi.
Il libro è stato realizzato nello svolgimento delle attività scolastiche, curricolari e non curricolari, rientranti nelle finalità formative istituzionali; pertanto ai sensi del D.I. 129/2018 si ritiene che il diritto d’autore spetti all’istituzione scolastica, e che spetti al Consiglio d’Istituto, debitamente informato, deliberare le modalità per lo sfruttamento economico dell’opera di ingegno.
Poiché la sottoscritta è venuta a conoscenza solo casualmente che l’opera è in vendita xxxx, si chiede se il comportamento della docente non rilevi sotto il profilo disciplinare ed, eventualmente, quale sia l’infrazione da contestare.
Inoltre si chiede quali procedura, a norma di legge, l’istituto debba attivare per l il riconoscimento del diritto dell'istituto, nonché per il suo esercizio.