Fruizione delle ferie per il personale a t.d.: un parere dopo la recente Ordinanza della Corte di Cassazione...

Sono a porre il seguente quesito, soprattutto alla luce della recente sentenza che ha condannato il Mim al pagamento di ferie non fruite a docente a t.d. Sindacati e studi legali si sono nuovamente mobilitati.
Nello specifico sono a chiedere un parere sul comportamento tenuto fino ad ora dalla scrivente, che mai ha "imposto ferie d'ufficio". Però devo ammettere che ho sempre inviato circolare ai docenti, con la richiesta specifica di provvedere alla richiesta di ferie, relativamente al periodo estivo (quindi per quelle comprese tra la fine delle lezioni e il 30 giugno per i docenti con contratto fino al 30 giugno ed entro il 31 agosto per gli altri. Nel conteggio delle ferie residue però ho sempre incluso (verbalmente ovviamente) - in quanto non monetizzabili -, i periodi di sospensione delle lezioni relativi al periodo natalizio e pasquale.
Apparentemente ad oggi non è stata la procedura più corretta.
Sono quindi a chiedere se a Vostro parere il mio agire non è stato corretto e se trovate un margine di correzione.
Alcuni colleghi stanno attuando una sorta di strategia difensiva preventiva chiedendo ai docenti a t.d. di fare ora una richiesta di monetizzazione delle ferie, comprendendo nel modulo fornito dalla scuola , una dichiarazione dei periodi già usufruiti negli ultimi anni (crederei in modo da far sì che sia il docente a dichiarare i periodi fruiti...).
Ho qualche perplessità: laddove il docente ingenuamente includesse anche i periodi natalizio e pasquale attualmente non coperto da apposita richiesta nulla quaestio, ma laddove non facesse ciò non resterebbe che provvedere al pagamento... certo senza contezioso ma...
Chiedo il Vostro illuminante parere e consiglio.